IVA terzo settore: novità dal 1° gennaio, salvo proroghe

Dal 1° gennaio 2025 entreranno i vigore le novità previste dal Dl n 146/2021 per gli enti associativi.
Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi che attualmente beneficiano dell’esclusione dall'IVA verranno attratte nel campo di applicazione dell’imposta.

Occorre evidenziare che tali enti non dovranno sempre applicare l’IVA alle operazioni effettuate, infatti molte volte beneficiano della esenzione, però il venir meno del regime di “de-commercializzazione” IVA determinerà un aggravio di adempimenti a carico degli stessi in quanto le operazioni esenti, a differenza di quelle escluse, sono soggette a obblighi formali per l'IVA, vediamo maggiori dettagli.

IVA e Associazioni: le novità dal 1° gennaio

A meno che non intervenga una ulteriore proroga come nel passato, dal 1° gennaio saranno efficaci le novità previste dal Dl n 146/2021 per gli enti associativi.

In particolare, tra le cessioni e prestazioni interessate dalle modifiche vi sono quelle effettuate dietro pagamento di specifici corrispettivi o contributi a favore di soci e tesserati, come da finalità istituzionali, da parte di associazioni politiche, sindacali, di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extrascolastica della persona.

Tutte queste operazioni sono fino al 31 dicembre 2024 escluse dall’IVA, per cui gli enti interessati non sono tenuti a documentarle e neppure a registrarle. Dal 1° gennaio 2025 saranno rilevanti ai fini dell’imposta.

In un articolo datato 28 novembre di ItaliaOggi quotidiano online, si parla di una possibile ulteriore proroga.

A specificarlo è Maria Teresa Bellucci viceministro la lavoro con delega al Terzo settore che, intervenuta manifestazione per il 30°anniversario del La solidarietà non è un lusso che ha dato vita al terzo settore, ha dichiarato che: l’Iva sul terzo settore sarà gestita in maniera tale che non si creino difficoltà al comparto specificando che se sarà necessario si ricorrerà ad una proroga.

La Bellucci ha anche riferito sullo stato dei lavori del parere europeo in merito al regime fiscale in oggetto, evidenziando che si attuerà la riforma senza arracare particolari aggravi agli enti.